Come scritto anche nella biografia, un secondo album può essere uno stress non indifferente per qualsiasi artista, specie se il primo album ha riscosso un grosso successo. A seguire la band c'è l'inglese John Leckie, scelto per il suo modo morbido di approcciarsi. La EMI lascia alla band due mesi per trovare un singolo apripista che fosse all'altezza di creep. Ma si rivelò una pessima idea che mette la band con le spalle al muro e incapace di suonare. Per la band ormai la sala di registrazione diventa un posto ostile da evitare a tutti i costi e non un luogo dove potersi esprimere creativamente e produrre musica. Leckie decide di portare il gruppo in tour in Europa e Oriente. Fu la scelta giusta. La band torna carica e le registrazioni di The bends si chiudono in tempi record. L'uscita dell'album è preceduta dal singolo my iron lung mixato da Leckie ma è un totale flop. La EMI, intenzionata a dare al disco un suono più americano, affida il mixaggio a Slade e Kolderie già produttori di Pablo honey, i quali ammetteranno l'ottimo lavoro di Leckie "Ha fatto un lavoro di produzione straordinario con The bends, se il materiale di base fosse stato schifoso non avremmo certo potuto aggiungere molto". Una curiosità il fonico è un certo Nigel Godrich un genio scoperto dal produttore Leckie.